venerdì 5 novembre 2010

C'era tutto quel sangue.

Good times for a change
See, the luck I've had
Can make a good man
Turn bad

So please please please
Let me, let me, let me
Let me get what I want
This time

Haven't had a dream in a long time
See, the life I've had
Can make a good man bad

So for once in my life
Let me get what I want
Lord knows, it would be the first time
Lord knows, it would be the first time


[The Smiths - Please please please let me get what I want this time]


"Oh cazzo"

E' l'ultima parola che ricordo, l'ultima che ho detto.
Poi sangue, sangue tutto intorno.
Ho alzato la faccia da terra, issandomi con le mani e ho sbattuto le palpebre un paio di volte.
Adesso, ancora, dopo 5 anni ricordo i dettagli.
Ho pensato "Ok, va tutto bene" ma sentivo le labbra gonfie e non riuscivo a muovere la lingua. Ho pensato che fosse la gomma da masticare quella cosa che avevo sul palato ma no, non era la gomma, era il palato stesso. Gonfio.
Poi ho visto lei, stesa a circa un metro da me e ho avuto paura.
Aveva gli occhi chiusi e la testa poggiata sul marciapiede. Non era sveglia.
Il casco rigato di nero ["Io non ti ci porto sul motore se non ti metti quel cazzo di casco!"].

Suoni, gente, parole confuse.

In ambulanza le ho tenuto la mano. Mi ascoltavo ripeterle di stare tranquilla. Ma parlare faceva così male.
Poi ho alzato gli occhi, e ho incrociato il mio riflesso su una superficie specchiata.
Solo allora ho pianto.
Non andava tutto bene.
Non riuscivo a serrare le mascelle.
La lingua gonfia.
Le labbra insanguinate.
E le dicevo che sarebbe andato tutto bene.
Ho pensato: "e se rimango così?"
"Cosafacciocosafacciocosafaccioadesso"
Il suono della sirena mi martellava il cervello.
Fortunatamente le lacrime mi hanno impedito di continuare a guardare quel riflesso orrido.

Poi mamma, papà.
D.
Carabinieri.
Sono stanca, sono in piedi da un tempo indefinibile.
Mi fa male tutto.
Risonanza.
Sedia a rotelle.
Ricovero.
Nonstasuccendoame, ti prego.
Tutto quello che ricordo è che qualcuno di mi ha spogliata.
Mi hanno cambiata e poi mi hanno chiesto chi fossi.
Quanti anni avessi.
Poi….niente.

Sono passati 5 anni, eppure ogni volta che attraverso quell'incrocio, che salgo su quel marciapiede mi sembra ancora di ricordare quella gigantesca macchia di sangue.
C'era tutto quel sangue.
Quanto fosse strano pensare che quel sangue era tutto mio.
E mi viene sempre da pensare a cosa sarebbe successo se non fosse andata così.
E poi mi chiedo se qualcuno di quei negozianti, quelli che erano tutti li quel pomeriggio di Maggio, si ricordano dell'incidente.
Non mi serve la risposta ma non posso fare a meno di farmi la domanda.
E' curioso passare di li, quasi mi aspetto di essere riconosciuta.
Non credo che dimenticherò, e non credo che le cicatrici andranno mai via.

Ma poi ho pensato:
"Adesso, in questo momento, voglio che tutto vada bene."

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