Like a flower waiting to bloom
Like a lightbulb in a dark room
I'm just sitting here waiting for you
To come home and turn me on
Like the desert waiting for the rain
Like a school kid waiting for the spring
I'm just sitting here waiting for you
To come on home and turn me on
My poor heart, it's been so dark since you been gone
After all, you're the one who turns me off
You're the only one who can turn me back on
My hi-fi's waiting for a new tune
The glass is waiting for some fresh ice cubes
I'm just sitting here waiting for you
To come on home and turn me on
Turn me on
[Norah Jones - Turn me on]
E in fin dei conti, quando ti volti a guardare indietro e riconsideri tutto ti rendi conto di come fosse inevitabile.
E' la stessa sensazione che provi quando guardi un film per la seconda volta, conoscendone il finale.
Ti sembra che tutto combaci perfettamente con la spiegazione che ti sei dato. Che non sarebbe potuta andare diversamente.
Ogni singolo dettaglio si adatta alla storia, ogni richiamo trova compimento nella conclusione a cui hai assistito.
Poi magari non è neanche vero. Magari la tua versione è quella sbagliata, e i fatti ti dimostreranno che hai fatto un grosso
errore di valutazione. Ma poi.
Per adesso sembra tutto così assurdamente combaciante.
E perché non crederci allora?
Perché non crederci e non, semplicemente, sorridere di tutto quello che hai fatto e che non avresti dovuto ma che ti ha
portato dove sei?
I momenti alla "O lo faccio adesso o non lo faccio più" diciamo.
Quei momenti che IO sto cercando di imparare a cogliere e che, fortunatamente, qualcuno già coglie.
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