sabato 21 agosto 2010

The rotter's club (Pt II)

Lei gli poggiò la testa sulla spalla e per un po' non dissero niente. Lei però stava ripensando a quelle ultime parole.

"E la mia di storia, dove finirà?" si domandò a voce alta.

"Non ho una vera casa. Non mi sento al posto giusto a Birmingham; né altrove, a dire la verità. Forse sarà in America."

"Perché in America?" domandò Benjamin.

Cicely rispose con voce malferma. "Perché è lì che andrò adesso."

Sentì Benjamin che si irrigidiva accanto a lei, e si volto a guardarlo con gli occhi pieni di dispiacere per il dolore che stava per infliggergli. "Oh non sarà per sempre, Ben. Soltanto per qualche mese." "Qualche mese?" "Soltanto finché mia madre fa questo spettacolo a New York. E' una cosa off-Broadway, potrebbe anche chiudere dopo una settimana o due. Mi manca terribilmente, Benjamin. E' una buona occasione. Vivremo a Manhattan e passeremo i fine settimana a Long Island…"

"E gli esami? Pensavo che saresti tornata a scuola." "Non sino dopo Natale."

Si alzò e tirò su anche Benjamin. Strinse il corpo contro il suo, e lui sentì il suo respiro veloce, il cuore che le batteva forte. "Guarda, Ben, ho fatto un sacco di sbagli con gli uomini in passato. Tu non sei uno sbaglio. Sei il primo. Il primo e l'ultimo e l'unico. Quello che è successo tra noi qui è soltanto l'inizio, non vedi? Passeremo dei momenti favolosi insieme, io e te. Momenti favolosi, incredibili. Siamo così fortunati, così tanto tanto fortunati,a esserci trovati. Siamo così giovani, Ben, così giovani e già sappiamo! Siamo le persone più fortunate del mondo, io e te! E io non getterò via tutto questo. Niente al mondo me lo farà gettare via. Cosa sono pochi mesi, pochi mesi lontani, in confronto a quello che abbiamo davanti a noi? Non sono niente. Benjamin. Assolutamente niente."

Lui le aggiustò i capelli sulla fronte e disse : "Mi scriverai?" e lei rispose: "Tutti i giorni", e nei suoi occhi lui vide riflessi due oceani e negli occhi di lui lei vide spuntare le lacrime, ma anche attraverso quelle lacrime Benjamin sentiva una mostruosa, divina felicità che lo consumava, perché finalmente sapeva che cosa significava amare ed essere amati.

[Jonathan Coe - The rotter's club]

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